Però prima lascia che mi presenti, mi chiamo Alfredo ho 22 anni e studio economia , sono appassionato di viaggi e di storia e mi piace l’idea di condividere con altre persone le mie passioni. Spero che questo blog sia di vostro gradimento ! Buona lettura..

Le origini di Teodorico

Teodorico, nato in Pannonia nel 454, era figlio di Teodemiro, re degli Ostrogoti discendente della famiglia reale degli Amali, e di Ereleuva, una donna di origini sconosciute. 

Il suo nome gotico, “Þiudareiks”, significa “sovrano del popolo” o “re potente”. Come membro della dinastia degli Amali, Teodorico era considerato un discendente degli dei germanici. 

La sua famiglia aveva governato una parte dei Goti per secoli, ottenendo prestigio e influenza, dopo la morte del padre, Teodorico ereditò il ruolo di re degli Ostrogoti e la missione di guidare il suo popolo in nuove conquiste e migrazioni.

A otto anni, Teodorico venne mandato a Costantinopoli come garanzia di alleanza tra gli Ostrogoti e l’Impero Bizantino.

 Qui ricevette un’istruzione greca e romana, imparando a leggere, scrivere e contare. Acquisì anche conoscenze sulla cultura e sulla fede cristiana, pur mantenendo la sua fede nell’arianesimo, una corrente che negava l’uguaglianza tra le persone della Trinità.

Nel 472 Teodorico tornò dal suo popolo, essendo stato liberato dall’imperatore Leone con riconoscimenti e omaggi. 

Successivamente, Teodorico si distinse sia come guerriero che come stratega, combattendo a favore del controllo dell’Impero a seconda delle circostanze.

Nel 488, l’imperatore Zenone, successore di Leone, gli concesse di invadere l’Italia per sconfiggere Odoacre, il re degli Eruli che aveva spodestato l’ultimo imperatore d’Occidente.

Questa divenne l’occasione per Teodorico di realizzare la sua ambizione: creare un regno ostrogoto in Italia, indipendente e illustre.

La spedizione in Italia

Teodorico invade l’Italia principalmente per due ragioni:

  • In primo luogo, voleva liberarsi dal controllo bizantino sulla Mesia Inferiore, dove vivevano gli Ostrogoti. 
  • In secondo luogo, aspirava a creare un regno indipendente e illustre in Occidente. 

L’imperatore Zenone, alle prese con la minaccia dei Goti di Tracia guidati da Teodorico Strabone, conferì a Teodorico il titolo di patrizio e gli affidò il compito di sconfiggere Odoacre.

 Odoacre si era ribellato all’autorità imperiale e aveva rovesciato l’ultimo imperatore d’Occidente, Romolo Augustolo, nel 476.

Nel 488, Teodorico intraprese una spedizione con un vasto esercito e tutto il suo popolo, che contava circa 200.000 individui. 

Durante il suo viaggio, incontrò diversi ostacoli, innanzitutto, sconfisse i Gepidi nei pressi del Danubio. 

Poi, attraversò le Alpi Giulie e si scontrò con le truppe di Odoacre lungo l’Isonzo e Verona , emergendo vittorioso da queste battaglie.

Teodorico prese il controllo della maggior parte dell’Italia settentrionale e centrale, mentre Odoacre si rifugiò a Ravenna. 

Qui, resistette all’assedio degli Ostrogoti per tre anni, arrendendosi infine nel 493. Tuttavia, durante un banchetto, Teodorico ordì un inganno e fece uccidere Odoacre.

 Il regno

Teodorico divenne l’unico re dell’Italia Ostrogota, Il suo dominio fu riconosciuto dall’imperatore Anastasio I solo nel 498, dopo aver risolto una disputa religiosa tra cattolici e ariani. 

Teodorico era ariano, una dottrina cristiana considerata eretica dai cattolici perché negava la coessenzialità di Padre, Figlio e Spirito Santo. 

Tuttavia, Teodorico non impose la sua fede ai sudditi romani, garantendo la loro libertà religiosa e rispetto delle loro credenze.

Teodorico governava armonicamente Ostrogoti e Romani, gli Ostrogoti, incaricati della difesa, ricevevano un terzo dei terreni coltivabili. I Romani, invece, gestivano la burocrazia secondo il diritto romano.

A Roma, Teodorico restaurò le mura della città, gli acquedotti, i ponti, i fori e i templi. Nella sua capitale Ravenna costruì palazzi, chiese, basiliche e il proprio mausoleo. 

sostenne anche l’agricoltura, le arti e la letteratura, diffondendo la lingua e la cultura latina tra il suo popolo.

Per rafforzare il suo governo e proteggere i suoi interessi, Teodorico strinse alleanze matrimoniali con i Visigoti in Spagna, i Burgundi in Gallia e i Vandali in Africa. 

Si impegnò anche in interventi militari per sostenere i suoi alleati contro i Franchi, che rappresentavano una minaccia alla loro esistenza.

Teodorico si circondò di senatori romani come Cassiodoro e Boezio, che si occuparono di amministrazione, giustizia, economia e cultura.

Inoltre, si adoperò per ripristinare infrastrutture, città e monumenti italiani, deteriorati dalle invasioni barbariche e dalla crisi generale.

A Roma, Teodorico restaurò le mura della città, gli acquedotti, i ponti, i fori e i templi. Nella sua capitale Ravenna costruì palazzi, chiese, basiliche e il proprio mausoleo.

sostenne anche l’agricoltura, le arti e la letteratura, diffondendo la lingua e la cultura latina tra il suo popolo.

Per rafforzare il suo governo e proteggere i suoi interessi, Teodorico strinse alleanze matrimoniali con i Visigoti in Spagna, i Burgundi in Gallia e i Vandali in Africa.

Si impegnò anche in interventi militari per sostenere i suoi alleati contro i Franchi, che rappresentavano una minaccia alla loro esistenza.

Teodorico si pose come un protettore dei popoli germanici che vivevano nell’ex Impero Romano, come gli Eruli, i Turingi e gli Svevi. Ciò gli valse il rispetto e l’ammirazione degli altri re barbari, che lo consideravano il rappresentante dell’autorità imperiale nell’Occidente. 

Tuttavia, i suoi rapporti con l’Impero Bizantino furono molto più complicati. Da un parte Teodorico mantenne una fedeltà formane nei confronti dei Cesari di Bisanzio, da cui dipendeva il suo titolo di “Patrizio”.

Dall’altra parte, Teodorico cercò di affermare la sua indipendenza e la sua autonomia da Costantinopoli, soprattutto quando l’imperatore Giustiniano I iniziò la sua politica di riconquista dei territori perduti dall’Impero romano d’Occidente.

Teodorico cercò allora di contrastare le mire espansionistiche di Giustiniano con una diplomazia attiva e con una propaganda che esaltava la sua origine divina come discendente degli Amali.

Gli ultimi anni e la morte

Teodorico morì a Ravenna il 30 agosto 526, indebolito a livello  fisico e mentale.

Aveva subito una serie di tragici eventi che avevano intaccato la sua immagine e la sua stabilità.

Nel 522, aveva ordinato l’esecuzione del filosofo Boezio e del senatore Simmaco, accusandoli di tradimento e di aver cospirato con l’imperatore Giustiniano.

L’anno successivo, perse sua figlia Amalasunta, sposata con il re dei Visigoti Alarico II.

Infine, nel 526, assistette alla morte improvvisa di suo nipote Atalarico, destinato a succedergli sul trono ostrogoto.

Le ragioni della morte di Teodorico sono dibattute: 

  • Alcuni storici antichi credevano si trattasse di una malattia naturale. 
  •  Altri attribuivano un maleficio o una punizione divina.
  • Una leggenda di Giordane narra di rimorsi per aver ucciso Boezio e Simmaco, e di una visione terrificante della testa recisa di Simmaco che lo invitava nell’aldilà.
  •  Altre fonti riportano strani eventi legati alla sua scomparsa, come un’eruzione in Sicilia e un fulmine sulla sua dimora.

conclusione

Con la scomparsa di Teodorico, si concluse un capitolo della storia: il suo regno ostrogoto in Italia venne assalito e annientato dall’imperatore Giustiniano, ambizioso di ristabilire l’integrità dell’Impero Romano. 

I Bizantini saccheggiarono la tomba di Teodorico, spargendo le sue spoglie. Ciò nonostante, il suo retaggio sopravvisse negli annali e nei racconti letterari, dove venne venerato come un sovrano illuminato e un leggendario condottiero.

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Alfredo Tagliaferri

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